Superbonus ed errori, dieci consigli per non sbagliare

Alcuni errori da non commettere se si sta pensando di effettuare lavori di efficientamento energetico sfruttando il Superbonus 110%. I dettagli sull’innovativo strumento introdotto con il Decreto Rilancio e destinato a far ripartire l’economia e a riqualificare gran parte del patrimonio immobiliare esistente li trovate qui.

Gli errori in fatto di Superbonus 110% costano caro, pensateci bene

Poiché il riscontro di un errore nella realizzazione dei lavori da parte dell’Agenzia delle Entrate può costare caro (riaddebito degli importi, interessi, multe), il consiglio è quello di procedere con la massima attenzione prima di imbarcarsi nell’impresa di riqualificare uno dei propri immobili sfruttando il Superbonus 110%. Esistono infatti anche altri incentivi, sempre convenienti ma meno rischiosi, che potrebbero offrire comunque un consistente vantaggio economico. Ecco comunque alcuni degli errori da non commettere (ma ce ne sono anche anche molti altri) quando si punta al Superbonus.

1 – Non pensare di poter fruire del beneficio se l’immobile da riqualificare è sprovvisto di impianto di riscaldamento

Chi pensa di sfruttare il Superbonus per realizzare l’impianto di riscaldamento in un immobile vecchio che ne è privo, sbaglia. L’immobile oggetto dell’intervento, infatti, per poter accedere al maxi-sconto deve essere già dotato di impianto di climatizzazione invernale (vedi circolare dell’Agenzia dell’entrate n. 36 del 31/05/2007).

2 – Non pensare che il Superbonus permetta di avere una casa nuova, gratis

Rientrano nel Superbonus, infatti, solo gli interventi di efficientamento energetico, se per esempio si vuole ripavimentare la propria abitazione con nuove piastrelle sfruttando la riqualificazione energetica in ambito di Superbonus, l’intervento non è agevolato.

3 – Non pensare di ottenere l’agevolazione usando materiali diversi da quelli previsti dalle normative

Anche questo è un errore da non commettere. Se i materiali utilizzati per isolare l’immobile non sono quelli previsti dalle disposizioni in essere si perde il diritto al maxi-sconto. In particolare, i materiali devono rispettare i criteri ambientali minimi (o CAM) di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017.

4 – Non pensare che tutti gli edifici possano accedere al Superbonus 110%

Non tutti gli edifici, infatti, hanno diritto alla maxi-agevolazione. In generale accedono allo sconto fiscale gli edifici uso abitativo. Attenzione però, come detto le abitazioni prive di impianto di riscaldamento sono escluse, così come le abitazioni incluse nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Le abitazioni in categoria A/1 sono quelle di tipo signorile, quelle in A/8 sono le abitazioni in ville, infine la categoria A/9 include castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici (Accedono però in questo caso al beneficio gli edifici aperti al pubblico). Non accedono al superbonus neanche i condomini con sole unità immobiliare non abitative. Negozi e uffici in un condominio in cui prevale la superficie delle unità non abitative. L’immobile non residenziale. L’edificio con più unità abitative appartenenti a una sola persona.

5 – Non pensare che una volta accertato l’errore e persi gli incentivi, i professionisti che hanno seguito e asseverato i lavori si accollino il pagamento degli interventi che si pensavano agevolati

E’ vero che i professionisti che eseguono gli interventi sono tenuti ad avere un’assicurazione professionale a propria tutela, ma è anche vero che lo Stato chiederà la rifusione del bonus, gli interessi e le eventuali multe al proprietario dell’immobile.

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6 – Non pensare di poter detrarre dalle tasse tutto l’importo previsto in ambito di interventi che accedono al Superbonus

Chi non ha la capienza fiscale adeguata non potrà fruire delle detrazioni annuali in cinque anni. In questo caso molto meglio richiedere di sfruttare lo sconto in fattura o la cessione del credito a un soggetto terzo. Si perderà parte del bonus (per esempio, invece del 110% si otterrà il 102%), ma si avrà la certezza di fruire del beneficio in toto.

7 – Non credere che tutto sia facile

In questo momento sono in circolazione un gran numero di professionisti, o presunti tali, che prospettano interventi di riqualificazione di semplice esecuzione in grado di accedere al Superbonus. Meglio diffidare ed evitare di firmare qualunque contratto a occhi chiusi.

8 – Non pensare che sia facile trovare un’impresa disposta a seguire i lavori

Chi in questa fase sta pensando di procedere con i lavori e si riserva la decisione finale sulla scelta dell’impresa edile dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi che con il passare delle settimane sarà sempre più difficile trovare professionisti qualificati pronti a eseguire il progetto. Le agende, infatti, sono già piene di cantieri prossimi all’apertura.

9 – Non pensare che il professionista prescelto per il progetto accetti la direzione lavori

Infatti, se la figura professionale individuata per la direzione lavori non ritiene che l’impresa scelta dal cliente per l’intervento sia all’altezza, può rifiutarsi di accettare l’incarico propostogli.

10 – Pensare che il Superbonus sia la miglior scelta è un altro degli errori da evitare

Può essere assai più conveniente pensare di fruire dell’Ecobonus classico del 50%-65%, del bonus ristrutturazione al 50%, nonché del Bonus facciate al 90%. L’accesso a tutte queste agevolazioni è molto più semplice, meno rischioso e veloce.