
Roma e i terremoti: tra mito, storia e scienza
Dal Colosseo alle profezie apocalittiche: un viaggio nella memoria sismica della Capitale
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha pubblicato una nuova story maps dedicata ai terremoti a Roma: sette capitoli ricchi di documentazione e immagini ripercorrono venti secoli di leggende, cronache storiche e danni reali causati dai terremoti nella Città Eterna. Il progetto è stato divulgato nei giorni scorsi, con lo scopo di fornire uno strumento divulgativo innovativo e accessibile. La story maps è online sul Blog INGVterremoti, e riguarda l’intero patrimonio storico-architettonico di Roma. Nasce per valorizzare la memoria sismica della Capitale e contrastare la disinformazione che, ciclicamente, torna ad alimentare timori infondati.
Terremoti a Roma, oltre le scosse…
Terremoti a Roma non significa soltanto scosse e danni, ma anche leggende, paure collettive e costruzioni culturali stratificate nei secoli. La credenza che la città fosse “protetta” dalla sua sacralità è stata smentita da evidenze storiche e scientifiche. Dal Medioevo ai giorni nostri, papi, poeti e cronisti hanno lasciato tracce di eventi sismici realmente accaduti. Le lesioni visibili sul Colosseo o nei palazzi nobiliari parlano di un passato scosso — letteralmente — dal movimento delle faglie.
Leggende e profezie: dalla fantasia alla realtà
Dalla profezia di Beda il Venerabile a quella di Raffaele Bendandi sull’11 maggio 2011, Roma ha vissuto anche attraverso miti apocalittici spesso rilanciati dai media. Ma la sismologia, fortunatamente, è meno sensazionalista e molto più utile.
Una storia da leggere (e da ascoltare in romanesco)
Tra immagini d’epoca, mappe interattive e video, la story maps rende omaggio alla tradizione popolare grazie ai sonetti di Giuseppe Gioachino Belli, offrendo un’esperienza culturale che intreccia sapere e sensibilità locale. Documentare i terremoti a Roma non è solo esercizio accademico: è un atto civile. Sapere cosa è accaduto aiuta a prevenire, conservare e affrontare con lucidità eventuali crisi future, senza cedere al sensazionalismo.
