Idrossiclorochina e coronavirus, assolutamente no al “Fai da te”

Plaquenil è il nome commerciale dell’idrossiclorochina oggi sempre più ricercata in Italia per la cura della malattia polmonare scatenata dal coronavirus. E’ un farmaco nato per curare artrite reumatoide e Lupus Eritematoso Sistemico (LES) prodotto da Sanofi, gruppo farmaceutico francese. Solitamente è facilmente reperibile sul mercato, tuttavia l’azienda fa sapere che ultimamente si stanno registrando problemi di approvvigionamento per via delle crescenti richieste che arrivano dai territori.

Idrossiclorochina e coronavirus, da Sanofi massimo ascolto

L’azienda garantisce il massimo ascolto ai pazienti e agli operatori sanitari. Da un lato sta riuscendo a garantire la continuità terapeutica ai pazienti affetti da artrite reumatoide e LES, dall’altro è in prima linea per assicurare la disponibilità del farmaco, in modalità appropriata, alle persone che ne hanno bisogno, evitando il più possibile inutili fenomeni di accaparramento. 

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Customer service per farmacisti e operatori sanitari, call service per i pazienti

«Con l’obiettivo di assicurare il massimo ascolto di pazienti e operatori sanitari stiamo attivando un ulteriore servizio di Customer Service specifico per questo prodotto dedicato alle farmacie e alle strutture ospedaliere», scrive l’azienda sul suo sito (Qui il comunicato integrale). «Inoltre, abbiamo potenziato i call service esistenti, tra cui anche quello di Medical Information rivolto ai pazienti (tel. 800 536389 – informazioni.medicoscientifiche@sanofi.com) così da poter fornire tutto il supporto multicanale necessario». In situazioni di urgenza, l’azienda invita a contattare il medico di famiglia e il proprio farmacista per individuare soluzioni percorribili.

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Solo su prescrizione medica

L’idrossiclorochina è disponibile solo su prescrizione medica e deve essere assunta sotto controllo del medico curante. AIFA ne ha autorizzato la rimborsabilità per il trattamento dei pazienti affetti da COVID-19 a precise condizioni. Oltre alla diagnosi di COVID-19, il prodotto deve essere dispensato unicamente dalle farmacie ospedaliere che sono tenute a trasmettere tempestivamente all’Agenzia italiana del farmaco i dati relativi ai pazienti trattati con il medicinale. AIFA ha inoltre ribadito che l’uso in profilassi deve essere considerato esclusivamente nell’ambito di studi clinici. Assolutamente da evitare un utilizzo “Fai da te”.