Energia Green al Frantoio Fratelli Turri
Energia Green al Frantoio Fratelli Turri. Sempre più attento all’ambiente, il Frantoio Fratelli Turri di Cavaion Veronese (Verona) ha acquistato un impianto termico innovativo. Esso utilizza come combustibile, infatti, il nocciolino di sansa, sottoprodotto ottenuto dalla lavorazione delle olive.
Energia Green dalle olive
Inoltre, la polpa inutilizzata viene inviata ad un impianto a biogas destinato alla produzione di energia pulita. Grazie alla combustione del nocciolino è possibile riscaldare l’intero edificio che ospita il frantoio. Circa 21.000 metri cubi che comprendono la produzione, gli uffici e il punto vendita.
Ogni anno vengono raccolte tra le 1500 e le 2000 tonnellate di olive, che sono lavorate seguendo due processi. Il primo consiste nella separazione tra olio e sansa umida, mentre il secondo divide la sansa dal nocciolino. Il quantitativo di nocciolino derivante dal processo di separazione si aggira attorno al 9-10% del peso delle olive trasformate, tra le 135 e le 200 tonnellate. Sono queste a trasformarsi nel combustibile da riutilizzare.
Un taglio alle emissioni
L’impianto termico permette inoltre di tagliare le emissioni di anidride carbonica. Una politica energetica, quella del frantoio, che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a rispettare l’ambiente, migliorando la qualità dell’aria.
“Il nuovo impianto – spiega Laura Turri, titolare del Frantoio assieme ai fratelli Mario, Giovanni e Luisa – ci permette di riutilizzare i sottoprodotti e di trasformarli in combustibile, scaldando l’intera superficie dell’edificio senza inquinare l’aria che respiriamo ogni giorno. Un bel risparmio, soprattutto se si pensa alle emissioni di anidride carbonica, che in questo modo vengono più che dimezzate. Da sempre ci prendiamo cura dell’ambiente e del paesaggio gardesani, contraddistinti dalla presenza di olivi secolari: è per questa ragione che cerchiamo, anche attraverso processi aziendali virtuosi di economia circolare, di proteggerli. Amiamo il nostro territorio, rispettarlo e preservarlo è un atto doveroso”.