Da Roche il farmaco della speranza (Tocilizumab) gratis e un milione di euro contro il coronavirus

Tra le aziende che stanno contribuendo attivamente alla lotta contro l’infezione da coronavirus in Italia c’è Roche che ha ceduto gratuitamente il proprio farmaco per l’artrite reumatoide, Tocilizumab, già usato in via sperimentale in Cina, e il proprio servizio di telemedicina per i pazienti con diabete.

Roche contro il coronavirus, al fianco di personale sanitario e istituzioni

Con una lettera inviata al Ministro della Salute e a tutti i Presidenti delle Regioni, Roche Italia, azienda farmaceutica leader nella diagnostica, nel diabete e nelle biotecnologie, si è messa a disposizione del sistema in affanno.

Tempi straordinari, sforzi straordinari

«Come azienda che opera nelle scienze della vita, raggiungiamo ogni giorno milioni di italiani con farmaci e test diagnostici e in questa situazione di emergenza sentiamo ancora più forte la responsabilità del nostro ruolo sociale», sottolinea il Presidente e Amministratore delegato di Roche Farma Maurizio de Cicco che si fa portavoce anche dei colleghi di Roche Diabetes Care e Roche Diagnostics. «Tempi straordinari richiedono sforzi altrettanto straordinari. Se vogliamo lasciare un’impronta, come Azienda e come persone, dobbiamo pensare in maniera diversa e mettere a disposizione del Paese le nostre competenze e le nostre risorse. Grazie all’ascolto di diversi interlocutori, abbiamo individuato quattro aree di bisogno alle quali vogliamo rispondere con interventi capillari su tutto il territorio».

Una risposta ai bisogni urgenti indotti dalla pandemia

Con l’operazione “Roche si fa in 4”, il gruppo si impegna a fornire gratuitamente per il periodo dell’emergenza, tocilizumab (RoActemra) a tutte le Regioni che ne facciano richiesta. Questo fatte salve le scorte necessarie a consentire la continuità terapeutica ai pazienti affetti da patologie per cui il prodotto è autorizzato. Il farmaco, attualmente impiegato per il trattamento dell’artrite reumatoide, non è indicato per il trattamento della polmonite da Covid-19, ma la comunità scientifica sta dimostrando interesse al suo utilizzo dopo l’inserimento nelle linee guida cinesi. L’azienda ha anche dato la propria disponibilità ad AIFA per avviare uno studio clinico sull’efficacia e sicurezza di tocilizumab anche in questi pazienti.

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Telemedicina integrata

Inoltre, fino alla risoluzione dell’emergenza, l’azienda mette a disposizione gratuitamente il servizio di telemedicina integrata per le persone con diabete. esso consente la comunicazione della cartella clinica Smart Digital Clinic e l’app mySugr.

Il personale specializzato a disposizione del sistema

Il secondo bisogno individuato riguarda l’onda d’urto che ha investito il personale sanitario, la Protezione Civile e le associazioni di volontariato. Queste realtà spesso non hanno risorse sufficienti per gestire e indirizzare appropriatamente le crescenti richieste della cittadinanza. Roche vanta un personale altamente specializzato. Sono circa 1.000 persone, il 50% delle quali opera capillarmente su tutto il territorio e possiede un titolo di laurea in materie scientifiche. E’ un capitale umano che può essere, parzialmente e su base volontaria, messo a disposizione del sistema. Ciò per offrire supporto e consulenza telefonica collaborando con chi già svolge questo difficile compito.

Roche contro il coronavirus, un milione di euro per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza individuale

Terza emergenza. Roche intende offrire un supporto concreto alle strutture sanitarie che operano con mezzi economici e dotazioni insufficienti rispetto all’entità del fenomeno. L’azienda, in collaborazione con Cittadinanzattiva e FIMMG, si impegna a erogare 1 milione di euro per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza individuale, mascherine e occhiali protettivi, per i medici di medicina generale che in questo momento ne sono sprovvisti. Questa operazione include anche una precedente donazione di caschi per la ventilazione dei pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Per i più giovani, “Stai a casa, leggi un libro”

L’isolamento sociale forzato è all’origine del quarto bisogno individuato. Una condizione che richiede notevole dose di pazienza e resilienza emotivo-psicologica, soprattutto da parte delle giovani generazioni. Roche, in partnership con un importante editore, dà avvio alla campagna “Stai a casa, leggi un libro”. Si rivolge agli under 25 dei territori in cui opera. In collaborazione con gli Assessorati alla Cultura di Milano e Monza Brianza, regalerà un libro accompagnato da materiale informativo. Tutto per aumentare la consapevolezza delle giovani generazioni sul tema della centralità del senso civico individuale e collettivo in una fase di emergenza sanitaria.

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