
Nuovo Protocollo d’Intesa per il Mercato del Lavoro in Lombardia
Siglato da Regione Lombardia e Parti sociali mira a rafforzare la programmazione delle politiche regionali in materia di formazione e lavoro
A Palazzo Lombardia, nella città di Milano, martedì 22 luglio è stato siglato un nuovo Protocollo d’intesa. Questo accordo, firmato da Regione Lombardia e dalle Parti sociali, mira a rafforzare la programmazione delle politiche regionali in materia di formazione e lavoro. L’obiettivo principale è potenziare la condivisione di dati, analisi e conoscenze per rispondere in modo più efficace alle esigenze del mercato del lavoro.
Un accordo strategico per il lavoro in Lombardia
Il nuovo Protocollo d’intesa è stato sottoscritto dall’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Simona Tironi e dai rappresentanti delle Parti sociali che compongono la Sottocommissione Lavoro. L’intesa si propone di potenziare e sistematizzare la condivisione di dati, analisi e conoscenze con lo scopo di rafforzare la programmazione delle politiche in materia di formazione, occupabilità e sviluppo delle competenze. L’assessore Tironi ha evidenziato come questo protocollo consolidi “un’alleanza strategica” con le Parti sociali, rendendo la programmazione regionale delle politiche attive del lavoro sempre più “data-driven”. Si tratta di un passo significativo per porre le informazioni al centro delle decisioni, permettendo di intercettare i fabbisogni emergenti da parte delle imprese e di calibrare con maggiore precisione gli strumenti a disposizione di cittadini, lavoratori e aziende, garantendo così interventi tempestivi e personalizzati.
La collaborazione per una programmazione data-driven
L’accordo stabilisce un quadro di collaborazione solido e multilivello che trascende i confini tradizionali. Oltre a Regione Lombardia e alle Parti sociali, il partenariato coinvolge un’ampia rete di attori, tra cui enti nazionali, università, centri di ricerca, ITS Academy, scuole, Camere di commercio ed enti locali. Questa estesa collaborazione ha lo scopo di consentire una lettura più approfondita e tempestiva dei “segnali deboli” del mercato del lavoro, permettendo di orientare l’offerta formativa in funzione dell’effettiva domanda di competenze espressa dal sistema produttivo. Questo approccio integrato è essenziale per assicurare che le politiche e gli strumenti a disposizione siano sempre allineati alle dinamiche attuali e future, promuovendo una maggiore efficienza nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Obiettivi e impegni del protocollo biennale
Il Protocollo, di durata biennale, non solo formalizza una collaborazione strutturata, ma valorizza anche le buone pratiche già avviate con i Patti per le Competenze. L’intesa sottolinea l’importanza di una formazione flessibile, tempestiva e mirata, pensata per diversi segmenti della popolazione. Tra i target prioritari figurano giovani, donne, persone con disabilità, lavoratori maturi, working poor e inattivi, per i quali si intendono sviluppare percorsi dedicati. Tra gli impegni specifici assunti nel documento, spiccano la condivisione continua e strutturata di dati e analisi tra tutti gli attori coinvolti; la promozione di strumenti innovativi per l’interpretazione e la previsione delle dinamiche occupazionali; e la partecipazione attiva alla definizione di soluzioni condivise, per rispondere efficacemente alle esigenze dei diversi gruppi di beneficiari e del sistema produttivo nel suo complesso.
Verso politiche del lavoro più efficaci in Lombardia
Concludendo, l’assessore Simona Tironi ha definito la firma di questo protocollo come “un atto di responsabilità e visione”. Ha sottolineato come l’impegno odierno sia fondamentale per costruire politiche del lavoro sempre più intelligenti, inclusive ed efficaci. In un mercato del lavoro in costante e rapida trasformazione, la conoscenza condivisa si configura come uno strumento essenziale di giustizia sociale ed economica. Essa permette, infatti, di affrontare le sfide e cogliere le opportunità emergenti con maggiore consapevolezza, garantendo che nessuno venga lasciato indietro e che le risorse siano allocate in modo ottimale per il beneficio dell’intera comunità lombarda.