Primo Maggio e lavoro. Dura critica, apertura e preoccupazione, così i sindacati a Meloni
Mentre la CGIL con Landini attacca il Governo chiedendogli di dire “come stanno le cose”, Fumarola della CISL accoglie l’incontro dell’8 maggiop con favore. Preoccupato, infine, Bormbardieri della UIL
Dopo il videomessaggio della Premier Giorgia Meloni in occasione della festa del lavoro, immediate le reazioni dei sindacati. Molto critica la CGIL, CISL più aperta e UIL, con dichiarazioni precedenti, preoccupata. In occasione del Primo Maggio il tema del lavoro resta, dunque, al centro di un dibattito acceso.
Primo Maggio e lavoro: la CGIL critica il videomessaggio di Meloni
Maurizio Landini, segretario della CGIL, ha espresso un giudizio netto contro il videomessaggio di Meloni. Ha criticato la mancanza di interventi legislativi concreti, nonostante le promesse sulla sicurezza sul lavoro. “Siamo di fronte a una strage, bisogna dire come stanno le cose”, ha dichiarato dal Corteo di Roma, puntando il dito contro la logica del profitto. Landini, nella sua intervista a Repubblica, ha anche invitato i cittadini a sostenere i referendum dell’8 e 9 giugno per cambiare le norme sul lavoro, sottolineando come il Primo Maggio lavoro debba tradursi in fatti, non solo parole.
CISL: Fumarola accoglie l’incontro
Di tono diverso la reazione di Daniela Fumarola, leader della CISL, che in occasione delle celebrazioni per il 75° anniversario del sindacato, ha accolto con favore l’annuncio di un incontro con il governo fissato per l’8 maggio 2025. Fumarola ha enfatizzato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e sindacati per affrontare le sfide del Primo Maggio lavoro. “Serve un grande patto per il futuro con la sicurezza come primo comandamento”, ha affermato, mostrando apertura al dialogo e alla concertazione per migliorare le condizioni dei lavoratori.
UIL preoccupata: le dichiarazioni di Bombardieri del 28 Aprile
Pierpaolo Bombardieri, leader della UIL, si era espresso già il 28 aprile 2025, prima del videomessaggio di Meloni. Le sue parole anticipano le critiche emerse dopo il Primo Maggio: “Non bastano le parole, servono fatti”. Bombardieri ha lamentato la mancanza di interventi strutturali su salari e sicurezza, temi centrali del Primo Maggio lavoro. La sua posizione riflette un’insoddisfazione simile a quella della CGIL, evidenziando il divario tra le aspettative sindacali e le azioni del governo.
Primo Maggio e lavoro, aspettando l’incontro
Non resta che aspettare l’8 marzo per vedere cosa emergerà dall’incontro sindacati/Governo.
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Foto di cocoandwifi da Pixabay