
Iota, la rivoluzione del Tangle per l’Internet delle cose
Collaborazioni con colossi come Bosch, Volkswagen e Microsoft (tramite Azure) hanno dimostrato il potenziale del progetto per pagamenti automatici, aggiornamenti firmware e gestione della supply chain
Un mondo in cui frigoriferi intelligenti pagano il rifornimento di cibo, auto connesse scambiano dati per evitare incidenti e città smart gestiscono energia e rifiuti in tempo reale. Questo è il sogno di Iota, un progetto che intreccia l’Internet delle cose con una tecnologia innovativa chiamata Tangle, che vi raccontiamo nell’ambito di questa puntata della nostra Storia delle Criptovalute. Nato nel 2015, Iota si propone come piattaforma open-source per transazioni sicure e senza costi tra dispositivi connessi, un pilastro per l’economia macchina-macchina del futuro. Ma come è nato questo progetto? Quali sfide ha affrontato? E perché potrebbe cambiare il mondo o, al contrario, inciampare? Scopriamolo insieme.
Le origini: un’idea per l’Internet delle cose
Tutto inizia nel 2015, quando quattro visionari – David Sønstebø, Sergey Ivancheglo, Dominik Schiener e Serguei Popov – decidono di affrontare una sfida epocale: creare un sistema per l’Internet delle cose che superi i limiti delle blockchain tradizionali. Prima di Iota, il progetto si chiamava Jinn, nato nel 2014 per sviluppare hardware a basso costo per dispositivi IoT. Una campagna di crowdfunding raccolse 590.000 dollari, ma il progetto si trasformò in una piattaforma per transazioni sicure e scalabili nell’Internet delle cose. Il nome Iota, ispirato alla lettera più piccola dell’alfabeto greco, riflette l’idea di microtransazioni veloci e leggere. Nel 2016, Iota entra in fase beta, e nel 2017 il token MIOTA debutta sui mercati, raggiungendo una capitalizzazione di oltre 12 miliardi di dollari a fine anno, quarta criptovaluta al mondo.
Il Tangle: un cuore diverso per l’Internet delle cose
Diversamente dalle blockchain come Bitcoin o Ethereum, Iota usa il Tangle, un grafo aciclico diretto (DAG) che rivoluziona la validazione delle transazioni. Ogni nuova transazione deve confermarne due precedenti, creando una rete che cresce con gli utenti. Questo elimina i costi di transazione e rende il sistema scalabile, ideale per l’Internet delle cose, dove miliardi di dispositivi comunicano in tempo reale. Niente commissioni, niente colli di bottiglia: un sogno per smart cities, auto connesse e industrie 4.0. Collaborazioni con colossi come Bosch, Volkswagen e Microsoft (tramite Azure) hanno dimostrato il potenziale del Tangle per pagamenti automatici, aggiornamenti firmware e gestione della supply chain.
Le tappe del viaggio: successi e ostacoli
Il percorso di Iota è stato una corsa sulle montagne russe. Nel 2017, il progetto ha catturato l’attenzione globale, ma ha affrontato critiche per il design non convenzionale. La scelta di un’architettura ternaria e una crittografia “quantum-proof” ha sollevato dubbi sulla fattibilità. Nel 2018, la Iota Foundation, fondata a Berlino come ente no-profit, ha gestito tensioni interne: Sergey Ivancheglo si dimise nel 2019, seguito da David Sønstebø nel 2020. Un attacco di phishing nel 2020 causò una perdita di 3,94 milioni di dollari in MIOTA, spingendo a rafforzare la sicurezza. La risposta è stata Chrysalis (Iota 1.5) nel 2021, che ha abbandonato scelte controverse, adottando standard consolidati per una blockchain pronta per le imprese.
Coordicide: verso un futuro decentralizzato
Un nodo cruciale è il Coordinator, un sistema centralizzato gestito dalla Iota Foundation che valida le transazioni, ma rappresenta un punto debole. Nel 2020, il testnet di Coordicide (Iota 2.0) ha puntato a una rete completamente distribuita. Sebbene il processo sia stato più lungo del previsto, Coordicide promette di eliminare il Coordinator, garantendo una rete sicura e decentralizzata per l’Internet delle cose. Intanto, partnership con Jaguar Land Rover, STMicroelectronics e Bosch hanno sviluppato prototipi per automotive e IoT, mentre il progetto Alvarium (Linux Foundation) usa Iota per la validazione. Nel 2024, la collaborazione con Eviden (Atos Group) ha creato la Eviden Digital Passport Solution per tracciare il ciclo di vita delle batterie, promuovendo sostenibilità.
Applicazioni reali: l’Internet delle cose prende vita
Iota non è solo teoria. Nelle smart cities, supporta l’identità digitale, la gestione dei rifiuti e il commercio locale di energia. Nel settore automotive, consente pagamenti automatici per pedaggi e la condivisione sicura di dati per la guida autonoma. In sanità, il Tangle garantisce la privacy dei dati dei pazienti. La Iota Foundation, membro di INATBA e fondatrice di Trusted IoT Alliance e Mobility Open Blockchain Initiative, lavora per standardizzare la tecnologia. Nel 2018, Taipei ha collaborato con Iota per un progetto di smart city, un esempio concreto di come il Tangle possa trasformare l’Internet delle cose.
Valore iniziale e valore attuale: l’evoluzione di MIOTA
Quando Iota debuttò sui mercati nel giugno 2017, il token MIOTA aveva un valore iniziale di circa 0,60 dollari, secondo i dati storici disponibili. A dicembre dello stesso anno, sull’onda dell’entusiasmo per le criptovalute e le partnership annunciate con colossi come Microsoft, il prezzo toccò il massimo storico di 5,69 dollari, un’impennata che rifletteva l’euforia per il potenziale dell’Internet delle cose. Tuttavia, il crollo del mercato crypto nel 2018 portò MIOTA a chiudere l’anno a circa 0,20 dollari, una discesa di oltre il 90% dal picco. Negli anni successivi, il prezzo ha oscillato, toccando minimi come 0,07 dollari nel marzo 2020 e risalendo a 2,67 dollari nel 2021 durante un mercato rialzista. Oggi, al 26 agosto 2025, il prezzo di MIOTA si attesta intorno a 0,19 dollari, con una capitalizzazione di mercato di circa 764 milioni di dollari, secondo CoinMarketCap. Nonostante sia lontano dai massimi storici, il prezzo riflette una stabilità relativa, con una recente correzione del 12,5% dopo l’aggiornamento del mainnet ad agosto 2025, che ha introdotto miglioramenti nella scalabilità e nell’adozione aziendale.
Perché Iota può vincere o perdere la partita
Il successo di Iota dipende da diversi fattori. I punti di forza sono chiari: transazioni senza costi, alta scalabilità e un design pensato per l’Internet delle cose lo rendono unico. Le partnership con grandi aziende e l’attenzione alla sostenibilità rafforzano la credibilità. Tuttavia, il Coordinator ha attirato critiche per la centralizzazione, e la transizione a Coordicide deve essere impeccabile. Gli attacchi hacker del passato hanno evidenziato vulnerabilità, e la complessità del Tangle richiede continui investimenti in ricerca. L’adozione di massa dipende anche da normative chiare per le criptovalute e dall’educazione degli utenti. La recente integrazione di strumenti AML/KYC con Lukka e l’aggiornamento Rebased del 2024, che punta alla decentralizzazione totale, potrebbero spingere il prezzo verso 1-1,5 dollari nel 2025, secondo alcune previsioni, ma il rischio di diluizione con lo sblocco di 15,16 milioni di token settimanali fino al 2027 potrebbe frenare la crescita.
Un sogno per l’Internet delle cose
Iota è una scommessa audace su un futuro in cui l’Internet delle cose è una rete viva di dispositivi che collaborano senza intermediari. È la storia di pionieri che hanno immaginato un mondo più connesso, affrontando ostacoli tecnici e umani. Se Coordicide avrà successo e le partnership cresceranno, Iota potrebbe diventare il cuore dell’Internet delle cose. Ma il rischio di fallire è reale: la tecnologia è giovane, la concorrenza feroce e la fiducia fragile. Iota non è solo una criptovaluta, ma un progetto che guarda a un mondo dove ogni dispositivo ha una voce e un valore.
Disclaimer finanziario
Le informazioni fornite in questo articolo sono a scopo informativo e non costituiscono consulenza finanziaria. Gli investimenti in criptovalute, inclusi i token MIOTA di Iota, comportano rischi significativi, tra cui la possibile perdita totale del capitale. Prima di investire, è fondamentale condurre una ricerca approfondita e consultare un consulente finanziario qualificato. Le performance passate non garantiscono risultati futuri, e il mercato delle criptovalute è altamente volatile e soggetto a cambiamenti normativi.